La condizione neomoderna

La condizione neomoderna.ipgRoberto Mordacci, La condizione neomoderna, Giulio Einaudi editore, Torino, 2017, pp. 129

Recensione di Antonio Rocca
Modernità, postmodernità. E poi?… E’ possibile un futuro dopo la dichiarata fine della storia, della verità, dell’arte, della filosofia, della morale?
Sì, afferma l’autore, è possibile.
Come? La tesi è interessante.
I conflitti politici, gli squilibri sociali, i mutamenti culturali, le ricerche scientifiche e i movimenti artistici del tempo presente, pur se su scala globale e in un contesto fortemente accelerato, si ripresentano in parte analoghi a quelli che furono alla base della modernità europea.
Nella ricerca insistente, a volte quasi disperata, di un’idea di ordine mondiale che possa orientare il caos che incombe, secondo l’autore, sono proprio le ricerche scientifiche, filosofiche, etiche, politiche e artistiche, che generarono la modernità e che furono bandite e dichiarate morte dalla postmodernità, che mostrano uno sforzo di rinnovamento costruttivo. Il tempo della neomodernità è un tempo di impegno che ha come caratteristica proprio il contrario della fine del pensiero. Ci si trova in una fase fortemente problematica e, contemporaneamente, portatrice di possibilità e richiedente uno sforzo inventivo e personale.
In questo contesto, ancora secondo l’autore, l’Europa può svolgere un ruolo importante: come nella prima modernità fu proprio la cultura europea a definire alcuni punti fermi per uscire dalla crisi, oggi essa ha il compito di non dimenticare quelle basi e contribuire al ripensamento che ogni cultura è chiamata a svolgere nella nuova fase, con il chiaro senso della responsabilità per un futuro vivibile e con la fiducia necessaria per realizzarlo.
La lettura, lenta, stimola pensieri e riflessioni e aiuta a porsi in modo aperto verso i fatti e gli avvenimenti quotidiani.

 

La condizione neomodernaultima modifica: 2018-03-21T21:37:37+01:00da ecogeses
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